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Wednesday, July 25, 2007

 
Toyota ha superato General Motors, non solo nelle vendite

Il Foglio - 25 luglio 2007

Periodicamente torna il valzer dei numeri per stabilire a chi spetti la leadership globale nel mercato delle quattro ruote.
Le ultime cifre rilevate assegnano lo scettro alla Toyota: nei primi sei mesi del 2007 il gruppo nipponico ha venduto oltre 4,71 milioni di vetture, mentre la General Motors, che ha dominato il mercato per 74 anni, ne ha distribuite 4,67 milioni. C’è però da tener presente che il trend dell’azienda americana è positivo: GM nel secondo trimestre ha visto crescere la propria quota sui mercati emergenti dell’Asia e dell’America Latina. In Cina le vendite sono aumentate del 6 per cento, in Brasile del 23 per cento e in Russia sono addirittura raddoppiate. Sul mercato statunitense invece la market share è pari al 23 per cento ed è in continuo calo (nel secondo trimestre 2007 le vendite hanno fatto registrare un -7 per cento), mentre quella di Toyota è al 16,1 per cento. In pratica negli ultimi tre mesi GM ha venduto 30.000 esemplari in più di Toyota. La competizione per l’anno 2007 rimane ancora aperta, specialmente dopo il blocco produttivo imposto agli impianti produttivi di Toyota a seguito del forte sisma della settimana scorsa nella regione giapponese del Niigata e che ha colpito quaranta stabilimenti di un’azienda fornitrice di componenti.
Questi i dati.
Ma siamo davvero sicuri che oggi il successo planetario di un’azienda in un mercato complesso come quello dell’automobile si possa stabilire solo dai dati di macchine vendute?
In realtà oggi le parole d’ordine per garantire il successo globale sono altre: sviluppare sinergie, contenimento dei costi, investire sulle tecnologie di risparmio energetico e creare una forte immagine di marca.
General Motors grazie all’alto numero di case automobilistiche che guida e controlla (Chevrolet, Opel, Saab, Buick e Cadillac per citare le più note) riesce in modo efficace ed efficiente a garantire la produzione su piattaforme comuni, sfruttando positivamente le sinergie tra le aziende del gruppo. Ma è anche vero che l’apparato elefantiaco del gruppo statunitense è di difficile gestione, considerando che ogni azienda ha una propria visione che differisce da paese a paese: ad esempio le Chevrolet americane sono auto di alto di gamma, completamente diverse da quelle vendute in Italia, che in pratica hanno sostituito il parco macchine Daewoo. Oggi è noto che la strategia globale vincente è quella di fondere una miriade di piccole realtà, riuscendo a trasferire ad esse il proprio bagaglio di esperienze e di risorse, e non certo un espansionismo smodato e poco oculato.
Toyota - con il proprio brand e con i marchi Lexus e Scion, rispettivamente rivolti alla fascia alta e al target dei giovani - è riuscita perfettamente a trasferire la stessa mission e visione di business in tutti i paesi in cui è presente, dal Giappone alla Spagna, dagli Emirati Arabi agli USA.
Questo ha avuto una ripercussione positiva sia sul mercato finanziario sia sul consumatore finale: a Wall Street la capitalizzazione di Toyota vale oltre 10 volte quella di General Motors. Nel 2005 Standard & Poor's abbassò il rating di GM al livello di titolo spazzatura e oggi il titolo è più legato ai fondi pensioni piuttosto che agli andamenti delle vendite o alle nuove uscite.
Oggi Toyota è riconosciuta in tutto il mondo per costruire auto di qualità, magari non con un’estetica superlativa, ma affidabili. Specialmente nel difficile mercato USA, Toyota è riuscita a convincere gli americani, dopo le forti reazioni patriottiche “buy american” degli anni Ottanta, sulla bontà delle loro auto, costruite per la maggior parte negli States e che quindi portano ricchezza e occupazione al paese. Per il cittadino USA, specialmente dell’east e della west coast, GM oggi è un’azienda che prevalentemente pensiona dipendenti e chiude impianti.
Infine Toyota è il marchio automobilistico di riferimento in tema di risparmio energetico con l’offerta delle prime auto ibride con doppio motore elettro-termico: la Prius è, ad oggi, la più venduta tra le macchine a basso impatto sull’ambiente, sebbene i prezzi siano ancora molto alti. Ma, si sa, il rispetto ambientale è il tema caldo del momento, e su questo Toyota si sta costruendo l’immagine di marchio sostenibile. GM arriverà solo nel 2010 in questo segmento con l’ibrida Chevrolet Volt.

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