: articoli tratti da Il Foglio, GQ, LINK Magazine, Rolling Stone, AD, Vanity Fair e Style Magazine del Corriere della Sera.
Come rovinare un film di Natale facendolo uscire a febbraio
Il Foglio - 23 dicembre 2006Dicesi film di Natale una commedia leggera e ironica, meglio se sentimentale, interpretata da una serie attori noti al grande pubblico, accompagnata da canzoni di successo e, possibilmente, con la presenza di belle donne. Così almeno sostiene Neri Parenti, il regista natalizio italiano per eccellenza, in una sua recente intervista.
Ma c’è un elemento che, banalmente, contraddistingue il film di Natale da altre pellicole simili, ed è l’ambientazione natalizia: che sia New York o la provincia del centro Italia, una stazione sciistica o le Maldive, il film di Natale deve avere abeti addobbati, doni da scambiare e champagnes da stappare.
Il periodo delle vacanze è relativamente breve e l’obiettivo del film di Natale è quello di dare la sensazione allo spettatore di assistere a un instant movie, ovvero un film che è stato praticamente girato in diretta. I film di Natale (o film panettone per i connaisseur du cinéma) hanno scadenza brevissima, limitata al periodo e al contesto natalizio; visti fuori da questi confini perdono tutta la loro forza evocativa e danno la sensazione di vecchio, melenso e stantio.
The Holiday di Nancy Meyers è il perfetto film di Natale: attori bravi e famosi (Cameron Diaz, Jude Law, Frank Black e una splendida Kate Winslet), girato tra le ville californiane di Sunset Boulevard e le casette romantiche con camini perennemente accesi della campagna inglese, con ghirlande, pacchi regalo e Last Christmas degli Wham in sottofondo. Un perfetto film di Natale che, a differenza degli altri paesi, noi vedremo solo a febbraio.
A questo punto è doveroso chiederci il perché. Per quale motivo chi si occupa della distribuzione dei film stranieri in Italia, riesce a rendere complicata la vita di noi spettatori? Perché questi signori evitano sistematicamente di sfruttare le opportunità offerte dal mercato estero? E’ forse una bizzarra strategia volta a difendere i film prodotti in Italia?
La casistica è vasta. L’esempio di Borat è chiaro e ben presente ai lettori del Foglio: se il film sul giornalista kazako fosse uscito lo scorso mese in contemporanea con il lancio negli altri paesi, avrebbe goduto di pubblicità indiretta e gratuita, grazie al tamtam mediatico globale che si è scatenato intorno, e sarebbe molto probabilmente diventato un successo anche qui da noi. Invece Borat sarà lanciato in Italia ad aprile quando tutti si saranno già dimenticati del personaggio e il distributore dovrà spendere soldi e risorse pubblicitarie per farlo tornare in mente al distratto pubblico italiano.
La stessa identica cosa di “The Holiday” accadde lo scorso anno con “La neve nel cuore”, film d’ambientazione natalizia con Sarah Jessica Parker, che in Italia uscì a fine gennaio, ovviamente, senza successo.
Idem per James Bond. L’Italia è l’ultimo paese del mondo in cui Casino Royale, il nuovo film di 007 interpretato da Daniel Craig verrà distribuito, dopo Estonia, Kenya e Uruguay.
Dite che forse stiamo sottovalutando la potente lobby di Vanzina e De Laurentis?
The Holiday è una deliziosa commedia romantica e a tratti stucchevole per il pubblico maschile, ma con alcune geniali trovate sullo show business che compensano la dose massiccia di zucchero. La trama è semplice e ricorda un poco nello spunto “Un divano a New York” con William Hurt e Juliette Binoche: due donne, un'inglese (Winslet) e un'americana (Diaz), entrambe tradite dai loro rispettivi compagni, si incontrano su internet e decidono di scambiarsi casa per le vacanze natalizie. Trovandosi in paesi e contesti completamente diversi, troveranno nuove amicizie e molto altro ancora (il titolo italiano - già, perché poi ci sono anche i titoli - sarà “L’amore non va in vacanza”). La sceneggiatrice e regista è quella Nancy Meyers che rispolverò nel 2000 l’allora ingiallito sorriso di Mel Gibson con “What Woman Wants” e che con "Tutto può succedere" rilanciò l'appeal dei non più giovanissimi Diane Keaton e Jack Nicholson. Insomma una professionista della romantic comedy.
Il film è uscito l’8 dicembre negli States e nel primo weekend è stato battuto da "Apocalypto" di Mel Gibson. Ma in questi giorni sta recuperando posti in classifica. Del resto, è un film di Natale. Ma ai distributori italiani questo pare sia sfuggito.