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Gli allegati di EmmeBi Blog: articoli tratti da Il Foglio, GQ, LINK Magazine, Rolling Stone, AD, Vanity Fair e Style Magazine del Corriere della Sera.

Thursday, November 10, 2005

 
CONSIGLI A LAPO - 27

I giovani adulti che non leggono i giornali saranno catturati dal servizio informativo "asap"?

IlFoglio - Giovedì 10 Novembre



Negli Stati Uniti i media tradizionali stanno attraversando un periodo di profonda crisi, specialmente per quanto riguarda il settore dell’informazione. Sono i numeri a testimoniarlo: l’audience TV si è ridotta di un terzo rispetto al 1985, le “evening news” in quindici anni hanno dimezzato gli ascolti, le vendite dei newsmagazine - dopo una ripresa all’inizio del 2000 - negli ultimi quattro anni sono calate drasticamente, i quotidiani in un lustro hanno perso più di dieci milioni di lettori e anche testate importanti come il Los Angeles Times nel 2004 hanno ridotto la readership del 12%.
L’età media del lettore e del fruitore di news si è drasticamente alzata: sono infatti coloro che appartengono alla fascia d’età dei 18-34 ad essersi allontanati dai media tradizionali d’informazione anche perché nel frattempo l’offerta si è decisamente allargata: free press, blog, informazioni via telefonino, feed rss su internet e podcasting sono solo alcune dei nuovi media flessibili, leggeri, rapidi, personalizzabili e spesso gratuiti che attirano e affascinano questo target. Non è solo una questione di mezzi ma anche di contenuti: la rigida classificazione attualità/costume/economia/spettacolo/sport utilizzata dai giornali non affascina più. Il “nuovo lettore” preferisce la notizia raccontata da un punto di vista personale, che affronti un argomento trasversalmente e ha inoltre bisogno di essere stimolato su più fronti e con diverse modalità, visive e interattive.
La fascia d’età tra i 18 e i 34 (i fantomatici e sfuggenti “young adults” )è importante sia da un punto di vista quantitativo che qualitativo: negli USA sono 70 milioni – e non sono pochi – ma, soprattutto, sono il target centrale degli inserzionisti “big spender” che comprano gli spazi pubblicitari dei quotidiani e dei magazine. E’ tempo quindi di trovare nuovi strumenti per attirare questo pubblico.

Associated Press, la più grande e antica agenzia di stampa mondiale che fornisce contenuti a più di 15000 testate giornalistiche, ha messo a punto un nuovo servizio multimediale rivolto a questo target. E’ stato chiamato Asap - acronimo di “As soon as possibile” (il prima possibile) - formula molto utilizzata nelle lettere commerciali e che rende l’idea del carattere d’immediatezza con cui vengono trattati i contenuti del servizio. I testi delle notizie sono brevi e snelli (800 parole al massimo) ma, soprattutto, oltre al testo si avvalgono di immagini, audio, link al web e con un format di notizia più vicino al blog che al canonico articolo di cronaca.
A capo di Asap c’è Ted Anthony, giovane giornalista dell’Associated Press già news editor negli ultimi quattro anni a Baghdad e Beijing e che guida uno snello staff composto da venti giovanissimi giornalisti e web editor. Il servizio è attivo da alcune settimane ed è stato già acquistato da oltre 100 tra quotidiani e settimanali statunitensi (minori, per il momento, come The Seattle Times o il Tampa Tribune) che lo potranno utilizzare sia sulla carta stampata (da capire ancora in che forma, considerando che la forza del servizio sta nel format multimediale) che sul proprio sito web.

Le prime “asap news” pubblicate non sono particolarmente originali dal punto di vista dei contenuti, più interessante è la confezione: un reportage condotto da un marine delle forze armate USA in Iraq, la cronaca (con inserti audio ed interattivi) di un giro in bicicletta con il presidente Bush ed ancora la storia fotografica della resa israeliana da Gaza vista da un ragazzino e un breve ma efficace report multimediale sugli effettivi danni dell’uragano Katrina nel French Quarter di New Orleans.
Fino ad ora i giudizi degli addetti ai lavori sono stati piuttosto tiepidi, per non parlare delle critiche e delle parodie di blog specializzati come l’impertinente Gawker, che ogni settimana dedica un ampio spazio alle castronerie paeudo-giovaniliste proposte dal nuovo servizio di Associated Press. Solo tra pochi mesi però riusciremo a capire, attraverso la lettura dei dati di vendita e del gradimento del pubblico, se questa nuova via della notizia avrà un futuro.

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